Dopo più di un anno e mezzo di pandemia abbiamo imparato a conoscere meglio un mondo che in precedenza veniva considerato come parte del quotidiano e che invece non lo era ancora: l’online.

L’improvvisa imposizione dell’utilizzo praticamente esclusivo di internet per effettuare operazioni all’apparenza semplici come un tenere un meeting, fare la spesa o promuovere i propri prodotti e servizi ha evidenziato l’enorme difficoltà nello sfruttarlo in maniera efficace.

Con il passare del tempo ci siamo poi resi conto che il mondo “reale” e quello dell’online non devono venire considerati come separati, ma complementari tra di loro…

Benvenuti alla “O di onlife”!

L’approccio onlife

Come anticipato, nell’ultimo anno ci si è sempre più resi conto che gli strumenti messi a disposizione da internet non devono sostituire quelli sempre utilizzati ma piuttosto integrarli, così da poter parlare di approccio onlife.

Con il termine onlife, applicabile a numerosi ambiti della vita quotidiana come quello della comunicazione, si intende un’esperienza che non faccia quindi più distinzioni tra essere online o essere offline.

A maggior ragione quando si parla di comunicazione, è oramai evidente che non si possa più contare solo su un aspetto o sviluppare due strategie distinte e separate.

Le strategie devono tenere conto di tutti gli aspetti per garantire al destinatario della comunicazione un’esperienza appunto onlife che non presenti limiti.

Cosa sfruttare

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  • Realtà aumentata: ovvero l’arricchimento di ciò che l’uomo può percepire e vedere, grazie ad un supporto tecnologico (è sufficiente uno smartphone, ma stanno prendendo piede anche gli appositi visori); rappresenta forse l’elemento onlife per definizione. Prevedere una strategia che sfrutti questa tipologia di tecnologia ha il vantaggio di far vivere all’utente una vera e propria expierience e se sfruttata per sponsorizzare i propri prodotti potrebbe portare ad ottimi risultati grazie all’alto tasso di coinvolgimento che lo strumento porta con sé. Ad esempio nell’immagine vediamo la realtà aumentata per anticipare in 3d il risultato di un progetto di costruzione di una casa.
  • QR CODE: questo strumento diffuso già da molti anni, ma che ancora non si è affermato al 100% permette di inserire facilmente un collegamento a materiale multimediale anche attraverso carta (come biglietti da visita, manifesti o volantini). Questo rappresenta un grande vantaggio, infatti si può rimandare con estrema comodità il fruitore del contenuto (fisico) a contenuti (virtuali) molto più ricchi e dei quali si possono fornire più informazioni per riuscire a convertire l’utente in cliente. Il QR CODE ha visto un aumento dell’utilizzo nell’ultimo anno soprattutto da parte dei ristoranti: è sufficiente una scansione con lo smartphone per leggere l’intero menù.
  • Challenge: sono sempre di più le aziende (il cui target di riferimento è rappresentato dai giovanissimi) che lanciano challenges sui social network (per lo più Tik Tok) e invitano la propria fanbase a partecipare alla sfida nella vita reale (spesso si tratta di replicare balletti molto semplici) e condividere online il risultato, aiutando così ad aumentare la viralità dei contenuti e a garantire all’utente un’esperienza ibrida.

 

In sintesi

  • Il concetto di “onlife” non prevede distinzioni tra l’essere online e l’essere offline;
  • le strategie di comunicazione devono prevedere l’utilizzo di canali “tradizionali” e canali “online”, integrati tra loro;
  • per farlo si potrebbero sfruttare gli strumenti dei social network più recenti (come Tik Tok), i QR CODE o addirittura la realtà aumentata.

 

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